Gestione della classe: affrontare la complessità tra relazioni, bisogni e realtà scolastica

 


La gestione di una classe diventa ogni giorno un compito sempre più arduo poiché, fare ciò, non significa solo essere in grado di mantenere l'ordine, cosa che rischierebbe di rendere sterile il nostro operato, ma significa soprattutto saper gestire la complessità. Tale termine si ricollega, inevitabilmente, al termine eterogeneità, cioè ogni alunno è portatore di un modello familiare diverso che deriva da un determinato background affettivo che, in un contesto classe, va ad incontrarsi e "scontrarsi" con quello degli altri. 

Ecco, quindi, che la gestione di una classe si occupa in primo luogo della gestione della complessità. 

Essa deve, in ogni caso, prevedere la coniugazione di diversi aspetti:

  • pensare a delle modalità comunicative più adeguate;
  • cercare di creare di una comunicazione significativa con tutti (compresi genitori e colleghi);
  • condurre delle lezioni che siano efficaci;
  • verificare che i risultati ottenuti siano quelli che si erano prefissati;
...e allo stesso tempo:
  • riuscire a soddisfare i bisogni educativi, didattici e personali degli alunni;
  • riuscire a promuovere un ambiente di apprendimento proficuo
...ma soprattutto:

  • riuscire a fare tutto questo senza perdere completamente la testa. Anche se, ammettiamolo, quando suona la campanella, a volte è difficile capire chi ha più bisogno di una pausa: noi o gli studenti!
Scherzi a parte a volte è veramente dura anche perché alcuni fattori esterni alla scuola, come il contesto culturale, economico e sociale in cui gli alunni vivono, possono contribuire allo sviluppo di relazioni del tutto inadeguate e complesse. 

Per cui una delle abilità del docente dovrebbe essere quella di comprendere i vari problemi derivanti dai bisogni specifici di ogni alunno per poter rispondere in maniera adeguata e tempestiva, affinché l'intervento sia non solo efficace, ma anche percepito come significativo da chi lo riceve.

Nella complessità di una classe è possibile individuare diverse tipologie di alunni:

--> alunni con problematiche personali (provenienti spesso da situazioni familiari difficili)
--> alunni "male-educati" (cioè educati male e, pertanto, incapaci di adottare un comportamento idoneo e consono alle norme scolastiche)
--> alunni con disabilità
--> alunni con disturbi specifici 
--> alunni stranieri 

Tutte categorie, queste, a cui è necessario dare la giusta attenzione e intenzionalità educativa, dimostrando di avere capacità didattiche e progettuali specifiche per ogni esigenza. 

In definitiva, gestire una classe non significa solo mantenere l’ordine, ma accogliere la complessità quotidiana fatta di relazioni, bisogni, emozioni e crescita. È un equilibrio delicato tra fermezza e ascolto, tra organizzazione e flessibilità.
Ogni giornata porta con sé una sfida nuova, ma anche l’opportunità di lasciare un segno. E sì, a volte ci vuole ironia, tanta pazienza… e una buona dose di caffè 😉.


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Prof. Giuliana 

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