Nella scuola di oggi si parla spesso di programmi, verifiche, competenze. Ma c’è una domanda che troppo di rado ci facciamo: “Che cosa muove davvero un bambino o un ragazzo ad imparare?”
E se la risposta fosse "il desiderio"?
Quel motore interno che ci spinge a esplorare, conoscere, capire, trasformare.
Ed è proprio su questo che si fonda la Pedagogia del Desiderio, una corrente di pensiero potente e rivoluzionaria, elaborata da Riccardo Massa, pedagogista e pensatore italiano.
Cos'è la Pedagogia del Desiderio?
Per Riccardo Massa, educare non significa trasmettere informazioni, ma dare forma al desiderio. Il desiderio non va represso, né assecondato passivamente: va ascoltato, compreso, orientato.
“Educare è mettere in forma il desiderio.” – Riccardo Massa
In altre parole, l’apprendimento non nasce dall'obbligo o dalla paura, ma dalla ricerca di senso. Il bambino o il ragazzo apprende davvero quando sente che ciò che sta facendo ha un significato per lui, quando si sente coinvolto, interpellato, messo in gioco.
Desiderio e scuola: una relazione possibile?
Siamo abituati a pensare alla scuola come a un luogo di trasmissione del sapere. La Pedagogia del Desiderio ribalta questo schema: la scuola diventa spazio di ricerca, relazione, trasformazione.
Cosa significa in pratica?
-
Ascoltare i bisogni profondi degli alunni, anche quelli che non si dicono a parole.
-
Accogliere i loro interessi, senza ridicolizzarli o ignorarli.
-
Costruire percorsi didattici che partano da domande autentiche, non solo dai programmi ministeriali.
-
Valorizzare il corpo, l’affettività, l’esperienza concreta, non solo il ragionamento logico.
Un esempio concreto
Immagina una lezione di storia in una prima media. Invece di partire dalla cronologia dei Greci o dei Romani, l’insegnante pone una domanda:
“Vi è mai capitato di litigare per un confine? Sapete che anche i popoli della storia lo facevano?”
In questo modo si accende il desiderio di capire, si crea connessione tra la vita reale e il sapere scolastico, si attiva un apprendimento autentico.
Il ruolo dell'insegnante
In questo approccio, l’insegnante non è più un distributore di nozioni. Diventa un mediatore del desiderio, una figura capace di accompagnare gli alunni nel dare forma alle proprie spinte interiori, senza giudicarle ma nemmeno abbandonarle a sé stesse.
È una grande responsabilità… ma anche una grande opportunità.
E se cambiassimo prospettiva?
Educare non è addestrare.
Non è nemmeno intrattenere.
Educare è accendere.
La Pedagogia del Desiderio ci invita a mettere al centro l’essere umano, con la sua complessità, le sue emozioni, la sua voglia di crescere.
Forse non sarà sempre facile, ma è lì che nasce l’educazione vera: non quando riempiamo dei contenitori, ma quando risvegliamo delle domande.
📚 Per chi volesse approfondire
-
Riccardo Massa, "Aprire mondi" 👈 Qui il link
Massimo Recalcati, L’ora di lezione 👈 Qui il link
Hai mai provato ad ascoltare davvero il desiderio di chi hai davanti in classe? Raccontami la tua esperienza nei commenti!
📲 Seguimi anche su Instagram 👈 per altri contenuti dedicati alla pedagogia, alla scuola e all'educazione consapevole.
Troverai riflessioni, materiali utili, strategie didattiche e risorse gratuite per insegnanti ed educatori! Grazie ❤
Prof Giuliana
Commenti
Posta un commento