Motivazione intrinseca ed estrinseca a confronto: guida pratica con 7 strategie per far crescere l’impegno autentico


Perché un alunno si impegna a scuola? Per il voto? Per il premio promesso dai genitori? O perché prova piacere nel capire, nel riuscire, nel crescere?
La risposta è cruciale per ogni insegnante ed educatore. In questo post parliamo di motivazione intrinseca ed estrinseca, le loro differenze, implicazioni didattiche e strategie concrete per coltivare negli alunni una motivazione duratura e autonoma.

Motivazione intrinseca ed estrinseca: cosa significano?

  • Motivazione estrinseca: è legata a ricompense esterne (voti, premi, approvazione) o alla paura di punizioni. L'alunno si impegna per ottenere qualcosa o evitare qualcosa.

  • Motivazione intrinseca: nasce dal piacere stesso dell’apprendere, dalla curiosità, dal senso di competenza e autonomia. L'alunno si impegna perché “vuole”, non perché “deve”.

Implicazioni a scuola

🔸 La motivazione estrinseca può essere utile come leva iniziale, soprattutto in contesti complessi o in fase di avvio. Tuttavia:

  • È meno stabile.

  • Si esaurisce se le ricompense mancano.

  • Non costruisce un legame autentico con l’apprendimento.

🔸 La motivazione intrinseca, invece, ha un impatto più profondo e duraturo:

  • Favorisce l’apprendimento significativo.

  • Alimenta la perseveranza.

  • Stimola la creatività e la metacognizione.

Come sviluppare la motivazione intrinseca? 7 strategie utili

  1. Dare senso agli apprendimenti
    Spiegare “perché” si fa qualcosa, collegare le attività alla vita reale o agli interessi degli alunni.

  2. Promuovere l’autonomia
    Offrire possibilità di scelta, responsabilizzare, evitare il controllo eccessivo.

  3. Sostenere il senso di competenza
    Proporre sfide accessibili, valorizzare i progressi, dare feedback costruttivi (non solo valutazioni).

  4. Creare un clima relazionale positivo
    Motivazione e benessere vanno di pari passo. Un ambiente empatico, cooperativo e accogliente stimola l’impegno.

  5. Lavorare per obiettivi significativi
    Aiutare gli alunni a fissare traguardi personali realistici, da monitorare nel tempo.

  6. Utilizzare metodologie attive
    Didattica laboratoriale, cooperative learning, gamification, flipped classroom: coinvolgere è la chiave.

  7. Dare spazio alla curiosità e alla scoperta
    Lasciare tempo per esplorare, formulare ipotesi, sbagliare e riprovare.

Un passaggio graduale

Portare gli alunni dalla motivazione estrinseca a quella intrinseca non è immediato.
Serve tempo, fiducia e coerenza. L’obiettivo non è eliminare ogni forma di ricompensa, ma non farne l’unico motore dell’impegno scolastico.


Un alunno motivato a imparare perché sente di star crescendo, perché si sente capace, perché è curioso… è un alunno che porterà con sé questa attitudine per tutta la vita.
E il nostro compito, come educatori, è proprio questo: seminare il piacere di apprendere.

👉 Vuoi che i tuoi alunni si impegnino perché ci credono davvero? Prova a mettere in pratica queste strategie e raccontami com'è andata nei commenti!

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Prof. Giuliana

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