Separarsi ma restare genitori: 6 consigli per affrontare il cambiamento senza far soffrire i figli




La fine di una relazione è un passaggio doloroso e faticoso. Quando nel mezzo ci sono dei figli, tutto si complica: il dolore personale si intreccia con il bisogno di proteggerli, di garantire loro una stabilità emotiva e relazionale, anche in un momento di grande fragilità.
In questo articolo non troverai formule magiche, ma riflessioni e suggerimenti pratici per provare – giorno dopo giorno – a essere due ex partner, ma ancora genitori uniti dalla responsabilità verso i figli.

1. Voi vi separate ma i figli restano di entrambi

La separazione riguarda la coppia, ma non interrompe il legame genitoriale. È fondamentale che i bambini non si sentano costretti a “scegliere” tra mamma e papà.

  • Rassicurarli sul fatto che mamma e papà ci saranno comunque, anche se in case diverse
    👉 Questo dà ai bambini stabilità emotiva e li aiuta a capire che non stanno perdendo i loro genitori, ma che cambia solo la modalità di presenza.

  • Non confondere la fine dell’amore con l’abbandono
    👉 I bambini possono credere che la separazione sia colpa loro o che un genitore sparirà: serve chiarezza e rassicurazione continua.

  • Spiegare la situazione in modo chiaro, senza colpevolizzare nessuno
    👉 Attribuire responsabilità o parlare in modo aggressivo dell’altro può creare nei figli ansia, insicurezza e senso di colpa.

2. Il rischio di parlare male dell’altro genitore

I figli amano entrambi i genitori. Parlare male dell’altro li ferisce e li mette in difficoltà.

  • Frasi come “tua madre è sempre la stessa” o “tuo padre non capisce niente”
    👉 Queste frasi minano l'immagine che il bambino ha dell’altro genitore e, di riflesso, di sé stesso.

  • Coinvolgere i figli in discussioni o tensioni che non li riguardano
    👉 Li espone a stress emotivo e li obbliga a prendere posizione in un conflitto che non dovrebbe toccarli.

  • Usarli come “messaggeri” per comunicazioni ostili
    👉 Li trasforma in strumenti del conflitto, compromettendo la loro serenità e il loro senso di protezione.

3. La comunicazione tra ex: come renderla funzionale

Non è necessario essere amici, ma è fondamentale comunicare in modo chiaro, rispettoso e orientato al bene dei figli.

  • Stabilire canali di comunicazione chiari e rispettosi
    👉 Aiuta a evitare fraintendimenti, scontri inutili e mantiene un clima collaborativo.

  • Parlare solo delle questioni che riguardano i figli
    👉 Serve a mantenere il focus su ciò che è importante ed evita di riaprire vecchi conflitti.

  • Evitare sarcasmo, recriminazioni o provocazioni
    👉 Questi atteggiamenti riaccendono la tensione e rendono impossibile ogni dialogo costruttivo.

  • In situazioni molto conflittuali, rivolgersi a un mediatore familiare
    👉 Un professionista può aiutare a ricostruire una comunicazione efficace e rispettosa, soprattutto se la relazione è tesa.

4. Creare continuità educativa tra le due case

Per i bambini è rassicurante ritrovare regole e abitudini simili, anche se vivono in ambienti diversi.

  • Accordarsi su orari, regole, limiti (uso del cellulare, compiti, pasti, ecc.)
    👉 Una certa coerenza educativa aiuta i bambini a non sentirsi disorientati o manipolati.

  • Condividere le decisioni importanti (scuola, salute, sport)
    👉 Le grandi scelte vanno prese insieme, per evitare sovrapposizioni o contrasti dannosi per il bambino.

  • Evitare di mettersi in competizione per “fare bella figura”
    👉 Regalare, concedere troppo o "comprare" affetto per superare l’altro genitore genera confusione e può creare problemi educativi seri.

5. Gestire le emozioni degli adulti per aiutare i bambini

Il dolore della separazione è reale, ma non deve ricadere sui figli.

  • Prendersi cura del proprio dolore, magari con l’aiuto di un professionista
    👉 Affrontare le proprie emozioni aiuta a non riversarle, anche inconsciamente, sui bambini.

  • Mostrare ai figli che anche i momenti difficili si possono attraversare con dignità
    👉 Insegna loro che si può soffrire senza distruggere o ferire chi si ha intorno.

  • Non chiedere loro di “fare da grandi” per compensare il vuoto lasciato dalla separazione
    👉 I figli non devono diventare confidenti, mediatori o “piccoli adulti”: il loro ruolo è quello di bambini, e va tutelato.

6. E se uno dei due (o entrambi) ha un nuovo compagno o una nuova compagna?

Quando un genitore inizia una nuova relazione, è importante introdurre questa novità nella vita dei figli con sensibilità.

  • Aspettare il momento giusto per presentare il nuovo partner
    👉 Farlo troppo presto può destabilizzare i bambini, che hanno bisogno di tempo per elaborare la separazione.

  • Presentare la nuova figura con gradualità e senza forzature
    👉 Serve delicatezza, perché ogni bambino ha i propri tempi emotivi per accettare una nuova persona nella vita di mamma o papà.

  • Evitare che i figli si sentano in colpa per l’affetto verso il nuovo partner
    👉 Far capire loro che voler bene a una nuova figura adulta non significa tradire l’altro genitore.

  • Non imporre la nuova persona come una “nuova mamma” o “nuovo papà”
    👉 I ruoli genitoriali sono unici e non vanno sostituiti. Il nuovo compagno può avere un ruolo affettivo importante, ma diverso.


Separarsi è un atto di coraggio e, a volte, qualcosa di inevitabile. Continuare a essere genitori, insieme, anche quando l’amore è finito, lo è ancora di più.
Non esistono ex genitori: il legame con i figli resta, si trasforma, cresce.

Certo, non è facile. Non ci sono formule magiche né soluzioni valide per tutti: ogni famiglia ha la propria storia, le proprie ferite, i propri equilibri.
Queste riflessioni non pretendono di risolvere tutto, ma possono offrire uno sguardo diverso, un punto di partenza per affrontare la genitorialità dopo la separazione con maggiore consapevolezza.

Anche nei momenti più duri, se si riesce a mettere al centro il benessere dei figli, si può costruire un nuovo modo di essere famiglia: più maturo, rispettoso e – soprattutto – sicuro per loro.
E questo, alla fine, è il regalo più grande che possiamo fare ai nostri bambini.

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Prof. Giuliana

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