Passione o prospettive lavorative? Come scegliere l’università giusta seguendo 4 principi fondamentali
Scegliere cosa studiare all'università è una delle decisioni più importanti e delicate nella vita di un giovane. Si tratta di una scelta che può influenzare non solo il futuro lavorativo, ma anche il benessere personale, la motivazione e la soddisfazione di lungo periodo.
In questo post esploreremo i pro e i contro di entrambe le scelte, con uno sguardo educativo e pedagogico, per aiutare chi è in fase decisionale a fare una scelta consapevole e il più possibile in linea con sé stesso.
Vedremo anche 4 principi fondamentali che possono aiutare nella scelta dell'indirizzo di studi più congruo alle proprie esigenze!
Scegliere in base alla passione
✅ Pro
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Motivazione intrinseca: studiare qualcosa che piace aumenta l’impegno, la curiosità e la capacità di affrontare le difficoltà.
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Identità e benessere: sentirsi in sintonia con ciò che si studia rafforza l’autostima e il senso di identità.
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Creatività e innovazione: chi ama ciò che fa è più propenso a esplorare nuove strade e a trovare soluzioni originali.
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Possibilità di trasformare la passione in opportunità: anche in settori difficili, chi è motivato può costruire percorsi professionali alternativi (freelance, progetti, formazione, divulgazione…).
❌ Contro
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Mercato del lavoro incerto: alcune facoltà offrono minori garanzie occupazionali.
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Rischio di scoraggiamento post-laurea: l’entusiasmo può scontrarsi con le difficoltà del mondo reale.
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Pressione esterna: spesso genitori o familiari possono non comprendere la scelta, generando ansia o senso di inadeguatezza.
Scegliere in base alle opportunità lavorative
✅ Pro
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Stabilità economica potenziale: maggiore probabilità di trovare lavoro, spesso con stipendi più alti o contratti più sicuri.
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Prestigio sociale: alcune professioni sono più riconosciute o valorizzate culturalmente.
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Soddisfazione derivata dal successo: anche senza passione iniziale, raggiungere traguardi professionali può generare gratificazione.
❌ Contro
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Motivazione estrinseca: studiare solo per il “dopo” può rendere il percorso più faticoso e meno coinvolgente.
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Rischio di abbandono o burnout: senza un interesse genuino, è più facile sentirsi svuotati o disconnessi.
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Difficoltà nel costruire un’identità professionale autentica: si rischia di vivere il lavoro come una maschera, non come espressione di sé.
Come scegliere allora?
Ogni ragazzo e ogni ragazza ha un proprio percorso di crescita, valori, sogni e paure. Non esiste una scelta giusta in assoluto, ma esiste una scelta che può essere giusta per sé, in quel momento della vita.
È importante, dunque, effettuare una scelta seguendo --> 4 principi fondamentali:
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Conoscere se stessi: Cosa mi appassiona? In cosa sono bravo? In che tipo di ambienti mi trovo meglio?
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Dialogare: con insegnanti, orientatori, adulti di fiducia. A volte un confronto aiuta a mettere ordine nei pensieri.
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Informarsi: sulle facoltà, sugli sbocchi occupazionali, ma anche sulle competenze trasversali che ogni percorso offre.
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Accettare che le scelte non sono irreversibili: cambiare strada è possibile. La flessibilità è una competenza del futuro.
Conclusione: seguire sé stessi con coraggio e lucidità
La vera domanda da porsi non è solo “cosa mi garantirà un lavoro?” o “cosa mi rende felice oggi?”, ma “chi voglio diventare?”
Che si scelga con il cuore o con la testa, l’importante è farlo con consapevolezza, sapendo che non esiste un unico modo per costruirsi un futuro, ma tanti percorsi possibili, da vivere con impegno, curiosità e capacità di adattamento.
Se sei in fase di scelta universitaria, fermati, respira, rifletti. Non devi avere tutte le risposte ora. L'importante è cominciare a farti le domande giuste.
Insieme possiamo fare chiarezza e trovare la strada più adatta a te! 🌱
Prof. Giuliana
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