Un curriculum ben fatto, curato e mirato all'obiettivo è sicuramente un ottimo biglietto da visita quando ci si presenta per un colloquio di lavoro. È ciò che apre la porta, che cattura l’attenzione e che racconta in modo sintetico chi sei e cosa sai fare.
Ma il curriculum non può mostrare al 100% la tua identità: non può raccontare il tuo modo di approcciarti agli altri, il tuo atteggiamento, il tuo modo di lavorare. Ed è proprio al colloquio che avviene la vera differenza: lì emergono lo sguardo, la postura, la sicurezza che non diventa arroganza, la capacità di comunicare con umiltà le proprie competenze e la propria personalità.
Ecco allora 5 consigli pratici per affrontare un colloquio e lasciare subito il segno:
1. Preparati sull'azienda e sul ruolo
2. Allenati alle domande più comuni
Un buon allenamento riduce l’ansia e ti rende più sicuro. Non si tratta di imparare risposte a memoria, ma di pensare in anticipo a come raccontare chi sei.
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Punti di forza: evidenziali con esempi concreti (“In quel progetto sono riuscito a…”).
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Debolezze: mostrale con sincerità, ma sottolineando come ci stai lavorando.
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Esperienze passate: raccontale in ottica di risultato, non solo di compiti svolti.
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Obiettivi futuri: collega ciò che cerchi alla posizione proposta.Preparati anche a domande “a sorpresa”: esercitati con un amico o davanti allo specchio, così saprai gestire meglio eventuali imprevisti.
3. Comunicazione non verbale: postura e sguardo
Il modo in cui ti presenti conta quanto (se non più) delle parole.
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Entrata: un sorriso e una stretta di mano decisa (se prevista) creano subito una buona impressione.
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Postura: siediti dritto, ma senza rigidità. Mostra apertura e attenzione.
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Sguardo: tienilo sul recruiter, senza esagerare. Guardare negli occhi trasmette sicurezza, abbassare troppo lo sguardo può sembrare insicurezza.
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Gestualità: usa le mani per accompagnare il discorso, ma senza agitazione.
Ricorda: spesso il selezionatore percepisce prima la tua energia e il tuo atteggiamento che il contenuto delle risposte.
4. Mostra sicurezza, ma con umiltà
Saper trovare l’equilibrio tra sicurezza e modestia è fondamentale.
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Sicurezza: racconta con chiarezza le tue competenze, porta esempi reali, spiega i risultati raggiunti.
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Umiltà: evita toni presuntuosi, mostra disponibilità ad imparare, soprattutto se sei giovane o ti stai inserendo in un nuovo settore.Un atteggiamento collaborativo e aperto pesa più di un elenco infinito di competenze: i recruiter cercano persone con cui sia piacevole e costruttivo lavorare.
5. Fai domande intelligenti
Il colloquio non è un interrogatorio, ma un dialogo. Quando ti danno la possibilità di fare domande, sfrutta l’occasione.
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Chiedi qualcosa sui progetti futuri dell’azienda.
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Informati sulle caratteristiche del team o dello stile di lavoro.
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Domanda quali competenze considerano prioritarie per quel ruolo.
Così dimostri non solo interesse, ma anche visione a lungo termine. Evita però domande premature (es. stipendio, ferie), a meno che non sia il selezionatore ad affrontare l’argomento.
Ricorda: al colloquio non cercano un robot perfetto, ma una persona capace di lavorare con gli altri, con la giusta combinazione di professionalità e autenticità.
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Prof. Giuliana
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