Scaffolding: come applicarlo in classe e a casa


Che cos’è lo scaffolding?

Il termine scaffolding significa letteralmente impalcatura. È un concetto introdotto da Bruner, Wood e Ross negli anni ’70 e strettamente legato alla teoria di Lev Vygotskij sulla Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP).
In poche parole, lo scaffolding indica il sostegno temporaneo che un adulto (insegnante, genitore) o un pari più competente fornisce a un bambino o ragazzo mentre impara qualcosa di nuovo.

Come un’impalcatura sorregge un edificio solo finché serve, così lo scaffolding accompagna lo studente fino a quando diventa autonomo, per poi ritirarsi gradualmente.

I principi fondamentali

Lo scaffolding si basa su alcuni passaggi chiave:

  • Partire dal livello reale dell’alunno: capire cosa sa già fare da solo.

  • Offrire un supporto mirato: guidare, suggerire, incoraggiare.

  • Scomporre il compito in passi più semplici.

  • Fornire esempi e modelli da imitare.

  • Dare feedback immediato: correzioni e rinforzi.

  • Ridurre gradualmente l’aiuto fino a renderlo superfluo.

Come applicarlo a scuola

In classe, lo scaffolding diventa una strategia preziosa per accompagnare l’apprendimento. Alcuni esempi concreti:

  • Matematica: l’insegnante risolve un esercizio spiegando passo per passo, poi propone un esercizio simile da svolgere insieme, infine lascia agli studenti la prova in autonomia.

  • Lingua straniera: all’inizio l’insegnante suggerisce le parole mancanti in una frase, poi propone frasi più complesse lasciando agli alunni sempre più spazio di produzione.

  • Testo scritto: prima si costruisce una scaletta insieme, poi il docente guida la scrittura di alcune parti, infine i ragazzi completano il testo da soli.

Lo scaffolding in classe non significa “fare al posto dello studente”, ma creare un ponte tra ciò che sa e ciò che può imparare con l’aiuto giusto.

Come applicarlo a casa con i figli

Anche nella vita quotidiana i genitori possono utilizzare lo scaffolding, senza nemmeno accorgersene. Alcuni esempi:

  • Compiti: invece di dare subito la soluzione, si può fare una domanda guida (“Cosa ti ricorda questo esercizio?”) o mostrare un esempio simile.

  • Abilità pratiche: imparare ad allacciarsi le scarpe o cucinare insieme: il genitore mostra, il bambino prova, finché riesce in autonomia.

  • Gestione delle emozioni: aiutare il figlio a dare un nome a ciò che sente (“Sei arrabbiato perché il gioco si è rotto?”) e proporre strategie per calmarsi, fino a quando saprà gestirle da solo.

Perché è così importante

Lo scaffolding non è solo una tecnica didattica, ma un atteggiamento educativo:

  • rafforza la motivazione,

  • aumenta l’autostima,

  • rende il bambino o ragazzo protagonista del suo apprendimento,

  • crea un clima di fiducia tra adulto e bambino.

In un mondo che chiede sempre più autonomia, lo scaffolding ci ricorda che per crescere indipendenti serve prima sentirsi accompagnati.

✨ Ti è piaciuto questo articolo?
Se vuoi scoprire altri contenuti su educazione, scuola e genitorialità, seguimi anche su Instagram 👈 per spunti pratici, riflessioni e materiali utili ogni settimana! Grazie ❤

Prof. Giuliana

Commenti