Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo combattuti tra le tante versioni di noi stessi.
Il genitore, il professionista, l’amico o l’amica, il figlio o la figlia, la persona che sogna, quella che si prende cura degli altri e quella che prova a ritagliarsi un po’ di tempo per sé. E poi c’è il sognatore, quella parte di noi che spesso resta in silenzio, ma che continua a immaginare, a desiderare, a ricordarci chi siamo davvero.
Anche lui merita spazio, anche se non sempre riesce a farsi sentire.Tutte queste parti convivono dentro di noi, e tutte hanno bisogno di spazio, tempo e ascolto.
Eppure, non sempre riusciamo a dare loro la stessa importanza.
A volte una prevale sulle altre: il lavoro assorbe tutto, la famiglia chiede ogni energia, la vita sociale passa in secondo piano.
E in questo continuo equilibrio precario può nascere la frustrazione — quella sensazione di non essere mai abbastanza in nessuno dei nostri ruoli.
Forse la chiave sta nell'accettazione.
Accettare che non possiamo essere tutto, sempre, nello stesso momento.
Che ci sono fasi della vita in cui una parte di noi prende più spazio, e va bene così.
Le altre non scompaiono: semplicemente attendono il loro momento.
Riconciliarsi con le proprie tante parti è un atto di equilibrio e di consapevolezza: significa smettere di lottare per essere “tutto insieme” e iniziare a vivere in armonia con ciò che siamo, oggi.
Ti è mai capitato di sentirti diviso tra le tante versioni di te?
Raccontamelo nei commenti: a quale parte di te senti di voler dare più spazio in questo momento?
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Prof. Giuliana
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