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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

Guilford, Goleman, Gardner: tre autori da conoscere per i concorsi scuola e TFA

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Chi si prepara per i concorsi scuola o per il TFA sostegno si imbatte spesso in riferimenti a teorie psicologiche e pedagogiche fondamentali. Tra gli autori più ricorrenti troviamo Joy Paul Guilford , Daniel Goleman e Howard Gardner , che hanno offerto contributi preziosi nel campo dell’intelligenza, dell’emotività e della creatività. Conoscerli è essenziale non solo per superare le prove, ma anche per arricchire la propria visione educativa. Guilford e il pensiero divergente Lo psicologo J.P. Guilford nel 1956 è il primo a parlare di pensiero divergente.  Successivamente, il concetto fu approfondito da Edward De Bono (lo stesso della teoria dei sei cappelli ) e da altri studiosi come  Gardner . Cos'è il pensiero divergente? Il pensiero divergente è la capacità di generare idee nuove, diverse, creative . A differenza del pensiero convergente, che cerca una sola risposta corretta , il pensiero divergente valorizza la molteplicità delle soluzioni . Si tratta quindi di imma...

La teoria dei sei cappelli di De Bono: una domanda immancabile alla preselettiva del TFA

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  La teoria dei sei cappelli per pensare è un grande classico nelle preselettive del TFA sostegno .  Conoscerla offre anche strumenti utili per l’attività didattica quotidiana. Vediamo insieme chi l'ha ideata, cosa rappresenta ciascun cappello e come possiamo applicare questo metodo nella scuola . Chi ha ideato la teoria dei sei cappelli? La teoria è stata sviluppata da Edward de Bono , medico, psicologo e studioso maltese, tra i maggiori esperti mondiali di pensiero creativo e laterale. Con questa metafora dei "sei cappelli", de Bono ha proposto un modo innovativo di affrontare problemi e decisioni, imparando a guardare la realtà da più punti di vista . I sei cappelli e il loro significato Ogni cappello ha un colore e rappresenta un modo specifico di pensare . Quando si indossa un cappello, si adotta temporaneamente quella modalità di pensiero. Cappello bianco :  ⚪  È il cappello della neutralità e dell’obiettività . Si analizzano i fatti, i dati, le infor...

Bias di valutazione ed effetto Pigmalione: quando le aspettative influenzano il giudizio educativo

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Ogni giorno, a scuola, gli insegnanti osservano, valutano e prendono decisioni educative. Ma siamo davvero sempre oggettivi? Le neuroscienze e la psicologia cognitiva ci insegnano che il nostro cervello è soggetto a bias, ovvero a scorciatoie mentali che possono distorcere il giudizio. In questo post parliamo dei bias di valutazione e dell’ effetto Pigmalione , due fenomeni che possono influenzare profondamente il nostro modo di leggere e interpretare i comportamenti e le performance degli studenti. Che cos’è un bias cognitivo? Un bias è una distorsione sistematica del pensiero, spesso inconsapevole. Si tratta di una scorciatoia mentale che ci aiuta a prendere decisioni rapide, ma non sempre corrette. Nel contesto scolastico, i bias possono influenzare la percezione degli alunni, la valutazione, le aspettative e persino il modo in cui interagiamo con loro. Bias di valutazione: i più comuni a scuola Ecco alcuni bias che possono manifestarsi nel contesto educativo: Effetto alone : un...

Come si progetta un’UDA: guida semplice e pratica per insegnanti

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Cos’è un’UDA? L’UDA (Unità Didattica di Apprendimento) è una progettazione didattica centrata sulle competenze, che mette l’alunno al centro del processo di apprendimento e lo coinvolge in attività significative, concrete e spesso interdisciplinari. Da cosa è composta un’UDA? Un’UDA si costruisce a partire da alcuni elementi fondamentali: 1. Titolo e contesto Il titolo è il biglietto da visita dell’UDA: deve essere chiaro, stimolante e coerente con il contenuto. Deve catturare l’attenzione di chi legge (e degli studenti!) e sintetizzare il focus dell’unità. Esempi: “La mia città ideale” “In viaggio con Ulisse” “Salviamo il pianeta!” Il contesto serve a collocare l’UDA in una situazione realistica o verosimile, che dia senso e motivazione all'apprendimento. Può essere: un problema da risolvere un progetto collettivo una simulazione di vita reale Un buon contesto favorisce l’attivazione cognitiva e rende l’apprendimento significativo. 2. Competenze chiave euro...

Consiglio di lettura: Mio figlio mi adora di Laura Pigozzi

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Quando l’amore genitoriale diventa una trappola e non più una spinta verso l’autonomia. Nel libro "Mio figlio mi adora. Figli in ostaggio e genitori modello" , la psicoanalista Laura Pigozzi ci mette di fronte a una domanda scomoda ma necessaria: l'amore che diamo ai nostri figli li fa crescere… o li trattiene? Attraverso un linguaggio chiaro ma denso di riferimenti culturali e clinici, l'autrice analizza le nuove forme di attaccamento genitoriale, smascherando quella che chiama “plusmaterno” , ovvero un eccesso di amore materno che può impedire la crescita e la separazione, rendendo i figli “prigionieri affettivi”. 👉 Un altro concetto centrale è la “claustrofilia” : l’idea che famiglia significhi rifugio, simbiosi, autosufficienza. Ma i figli non sono destinati a restare nel nido! Perché consiglio di leggerlo? 🔹 Perché scardina miti educativi troppo diffusi, come quello del genitore-amico o della madre tuttofare. 🔹 Perché invita a riflettere sulla funzione e...

Bambini di oggi, preadolescenti domani: quando i 9-10 anni sembrano già adolescenza

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Quando penso ai miei 10 anni, mi rivedo come una bambina ancora infantile, dipendente dai genitori, lontana anni luce dal mondo dei grandi. Oggi, osservando mio/a figlio/a (o i bambini che incontro), mi sembra invece di vedere piccoli adolescenti in miniatura. Attenti alla moda, consapevoli dei social, con un vocabolario da adulti, ma ancora capaci di fare i capricci e cercare coccole come bambini piccoli. È una fase spiazzante. Ma cosa sta succedendo?” Crescita anticipata: una questione generazionale? I bambini di oggi sono esposti molto prima a contenuti, stimoli e modelli "adulti". Social media, YouTube, serie TV, influencer: i modelli a cui si ispirano non sono più i cartoni animati ma adolescenti e giovani adulti. Il tempo dell’infanzia sembra essersi accorciato: si gioca meno, si sperimenta meno noia, c’è più pressione sociale anche tra pari. Il paradosso del “bambino-adolescente” Da un lato parlano come adolescenti, si ribellano, imitano modi di dire e att...

Da ASACOM a insegnante di sostegno: perché ho scelto di cambiare!

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Per anni ho svolto il lavoro di ASACOM con passione, dedizione e convinzione. Pensavo davvero che sarebbe stato il mio lavoro per la vita . Mi piaceva il ruolo, l’ambiente scolastico, il contatto con i ragazzi. Ogni anno portava nuove sfide, nuovi obiettivi, e io mi sentivo motivata a dare sempre il meglio. Se non fosse che… Col tempo ho cominciato a fare i conti con una realtà difficile da ignorare. La figura dell’ASACOM è spesso gestita da cooperative, almeno nella mia esperienza nelle scuole superiori, dove il servizio era sotto la provincia. Avevo un contratto di 18 ore settimanali. Ma il mio stipendio non era mai certo. Perché? Perché era legato alla presenza dell’alunno. Se lui o lei si assentava, io perdevo la giornata lavorativa. E dal quarto giorno di assenza consecutiva … non venivo neppure retribuita. A fine mese potevo ritrovarmi con poche centinaia di euro. E questo per una persona che ha una famiglia da mantenere è devastante. L’ultimo anno, ad esempio, seguivo una ragazz...

Alunni con deficit visivi e uditivi: come supportarli a scuola

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Nel contesto scolastico, l’inclusione degli alunni con disabilità sensoriali è un obiettivo fondamentale. Tra queste, i deficit visivi e i deficit uditivi possono presentarsi con diversi livelli di gravità e influire in modo significativo sull'esperienza scolastica. È quindi importante conoscere le caratteristiche di queste disabilità, distinguere le diverse situazioni, comprendere quali interventi adottare e quali figure professionali possono offrire un supporto adeguato. Che cosa si intende per deficit visivo Il deficit visivo comprende tutte le condizioni che comportano una riduzione della capacità visiva. Può essere lieve, moderato, grave o totale (cecità). A seconda del livello, l’alunno può avere difficoltà nella lettura, nell'orientamento spaziale o nella percezione visiva in generale. Livelli di gravità Ipovisione lieve : difficoltà nel vedere da lontano o nel distinguere dettagli minuti. Ipovisione moderata o grave : bisogno di ingrandimenti, materiali speciali, adat...