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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

Cosa succede ai ragazzi dopo la comunità? Preparare un progetto di vita oltre la maggiore età

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Quando un ragazzo entra in comunità, trova un ambiente che, nella maggior parte dei casi, rappresenta un rifugio: un luogo sicuro, accogliente, protetto. È uno spazio in cui non mancano figure adulte di riferimento, regole chiare, una quotidianità scandita da ritmi rassicuranti e la possibilità di ricevere cure e attenzioni che spesso erano mancate in famiglia. Ma la comunità non è per sempre. Una volta raggiunta la maggiore età, il ragazzo deve lasciare quel luogo. E qui inizia il vero problema: cosa succede quando si chiude la porta della comunità e si apre quella del “ mondo reale ”? Molti di questi giovani, purtroppo, non hanno nessuno ad attenderli fuori. Oppure si ritrovano costretti a tornare proprio in quegli ambienti familiari da cui erano stati allontanati: contesti tossici, disfunzionali, a volte persino pericolosi. Il rischio è enorme: sentirsi persi, soli, senza strumenti, senza prospettive. Alcuni finiscono per ricascare nelle stesse abitudini dannose del passato, tra s...

Colloquio di lavoro: 5 strategie per lasciare subito il segno

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Un curriculum ben fatto, curato e mirato all'obiettivo è sicuramente un ottimo biglietto da visita quando ci si presenta per un colloquio di lavoro. È ciò che apre la porta, che cattura l’attenzione e che racconta in modo sintetico chi sei e cosa sai fare. Ma il curriculum non può mostrare al 100% la tua identità: non può raccontare il tuo modo di approcciarti agli altri, il tuo atteggiamento, il tuo modo di lavorare. Ed è proprio al colloquio che avviene la vera differenza: lì emergono lo sguardo, la postura, la sicurezza che non diventa arroganza, la capacità di comunicare con umiltà le proprie competenze e la propria personalità. Ecco allora 5 consigli pratici per affrontare un colloquio e lasciare subito il segno : 1. Preparati sull'azienda e sul ruolo Prima di entrare in sala colloqui, dedica del tempo a studiare l’azienda: visita il sito web, leggi articoli recenti, guarda i profili social, cerca di capire i valori e la cultura aziendale. Conoscere la mission e la vision ...

Il valore dell’errore nell’apprendimento: da ostacolo a risorsa

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Quando parliamo di scuola, l’errore è spesso visto come un nemico da evitare a tutti i costi. Per molti bambini (e non solo) sbagliare significa fallire: prendere un brutto voto, deludere l’insegnante o i genitori, sentirsi meno bravi degli altri. Ma se ci fermiamo a riflettere, ci accorgiamo che senza errori non si impara. L’errore è una tappa inevitabile del percorso di crescita ed è proprio attraverso lo sbaglio che si costruiscono conoscenze più solide e durature. L’errore come parte del processo La pedagogia e la psicologia dell’apprendimento ci insegnano che l’errore non è un fallimento, ma un segnale prezioso. Indica dove si trova il bambino nel suo percorso di conoscenza e quali passaggi deve ancora interiorizzare. Jean Piaget parlava di conflitto cognitivo : quando il bambino si accorge che qualcosa non torna, nasce in lui la necessità di cercare nuove soluzioni. In questo modo lo sbaglio diventa la molla che spinge ad affinare le strategie, a rivedere i ragionamenti, ad all...

Il potere pedagogico della condivisione: alleggerire i pensieri che ci opprimono

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A volte un pensiero, un disagio o una preoccupazione sembra occupare tutta la nostra mente.  All’inizio può trattarsi di una piccola difficoltà quotidiana, ma se rimane chiusa dentro di noi, senza possibilità di confronto, tende a crescere e a trasformarsi in un ostacolo enorme. Più ci rimuginiamo, più quel peso si ingigantisce fino a diventare un macigno apparentemente insormontabile. Questo accade perché la nostra mente, nel tentativo di “risolvere” da sola la questione, finisce per alimentarla. Ogni volta che ci ripensiamo, aggiungiamo nuove sfumature di ansia e nuove preoccupazioni, fino a sentirci intrappolati in un circolo vizioso. Il potere della condivisione Un primo passo concreto per alleggerire questo peso è condividere . Parlare con qualcuno di fidato permette di: ridimensionare il problema, riportandolo a proporzioni più realistiche; riconoscere che non siamo soli, che altri vivono o hanno vissuto la stessa situazione; ricevere prospettive diverse, che ci aiuta...

Superare i propri limiti: un percorso pedagogico di crescita

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Chi di noi non ha mai sentito quella voce interiore che sussurra: “Non ce la farai” ? Le insicurezze fanno parte della vita di ciascuno, si presentano nei momenti di cambiamento, davanti a nuove sfide, o quando ci confrontiamo con gli altri e pensiamo di non essere “abbastanza”. Eppure, proprio da lì può iniziare un cammino prezioso: quello che porta a superare i propri limiti. Il limite come punto di partenza Spesso vediamo il limite come un ostacolo che blocca, come un muro che impedisce di avanzare. In realtà, da un punto di vista pedagogico, il limite non è il punto finale, ma un confine da esplorare. È la linea che ci invita a crescere, a scoprire risorse nascoste e a sviluppare nuove competenze. Educare – che si tratti di educare un bambino, un adolescente o persino se stessi – significa proprio accompagnare nel superamento di quei confini interiori che sembrano invalicabili, aiutando a trasformare la paura in possibilità. I passi per superare le insicurezze Superare le proprie f...

Asacom: il diritto all’inclusione non può essere ridotto

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A Caltanissetta l’anno scolastico è iniziato nel peggiore dei modi per molti bambini e ragazzi con grave disabilità. Le famiglie hanno ricevuto la comunicazione che le ore degli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (Asacom) sarebbero state ridotte. Un genitore denuncia: «Mio figlio aveva 15 ore previste dal PEI, ma il Comune ne ha concesse solo 5. Siamo costretti a rivolgerci a un avvocato per far valere un diritto sancito dalla legge». Non si tratta di un problema secondario: qui si mette in discussione il diritto allo studio, alla dignità e all'inclusione. Chi sono gli Asacom e cosa fanno davvero Spesso questa figura non è conosciuta da tutti, ma nelle scuole è essenziale. L’Asacom non “aiuta” genericamente: sostiene la comunicazione , soprattutto per chi utilizza linguaggi alternativi o ausili specifici; favorisce l’autonomia del bambino o del ragazzo nei gesti quotidiani e nelle attività scolastiche; è un ponte tra l’alunno, i compagni e i docenti , rende...

BES temporanei: cosa sono e come supportarli in classe

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Quando parliamo di BES – Bisogni Educativi Speciali – è quasi immediato pensare a certificazioni, diagnosi e categorie ben precise. Ma non sempre è così. Ci sono alunni che, pur non avendo una disabilità o un disturbo specifico dell’apprendimento, possono attraversare un momento della loro vita in cui hanno bisogno di attenzioni particolari. Anche solo per un periodo limitato. Le tipologie di BES La scuola italiana riconosce ufficialmente tre grandi categorie di BES: Disabilità : alunni certificati ai sensi della Legge 104/92. Disturbi specifici di apprendimento (DSA) e altri disturbi evolutivi specifici : con diagnosi ai sensi della Legge 170/2010 (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia). Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale : legato a difficoltà familiari, condizioni economiche precarie, lingua madre diversa dall’italiano, percorsi migratori complessi. Accanto a queste categorie più “stabili”, c’è però un’altra realtà meno evidente ma altrettanto imp...

4 schemi di comunicazione disfunzionali che portano alla crisi di coppia

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Nessuna coppia è immune da discussioni e disaccordi: fanno parte della vita a due e, se gestiti in modo sano, possono persino diventare un’occasione di crescita e confronto. Il problema nasce quando i litigi si ripetono sempre con le stesse modalità, minando la qualità della relazione. Riconoscere i segnali che si sta andando oltre il limite è fondamentale, perché a volte può essere il momento giusto per chiedere supporto a un professionista. Vediamo insieme 4 schemi di comunicazione che, se diventano abituali, risultano particolarmente dannosi. 1. Criticarsi sempre La critica costante non è la stessa cosa del confronto costruttivo. Mentre un’osservazione puntuale può aiutare a migliorare, la critica continua porta a sentirsi attaccati come persone, non solo per i comportamenti. Col tempo, questo logora la fiducia e genera frustrazione, perché uno dei due si sentirà mai “abbastanza” agli occhi dell’altro. 2. Svalutarsi a vicenda Frasi come “non capisci nulla” , “sei sempre il solito/so...

Scaffolding: come applicarlo in classe e a casa

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Che cos’è lo scaffolding? Il termine scaffolding significa letteralmente impalcatura . È un concetto introdotto da Bruner, Wood e Ross negli anni ’70 e strettamente legato alla teoria di Lev Vygotskij sulla Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP) . In poche parole, lo scaffolding indica il sostegno temporaneo che un adulto (insegnante, genitore) o un pari più competente fornisce a un bambino o ragazzo mentre impara qualcosa di nuovo. Come un’impalcatura sorregge un edificio solo finché serve, così lo scaffolding accompagna lo studente fino a quando diventa autonomo, per poi ritirarsi gradualmente. I principi fondamentali Lo scaffolding si basa su alcuni passaggi chiave: Partire dal livello reale dell’alunno : capire cosa sa già fare da solo. Offrire un supporto mirato : guidare, suggerire, incoraggiare. Scomporre il compito in passi più semplici. Fornire esempi e modelli da imitare. Dare feedback immediato : correzioni e rinforzi. Ridurre gradualmente l’aiuto fin...

Come costruire una scuola di qualità: strumenti, alleanze e strategie per il miglioramento continuo del sistema scolastico

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Garantire un’istruzione di qualità significa permettere a ogni studente di apprendere in modo significativo, equo e sostenibile lungo tutto l’arco della vita. È un obiettivo ribadito in ambito internazionale (Agenda 2030 – Obiettivo 4) e radicato nella nostra Costituzione (artt. 3, 33, 34: uguaglianza, libertà di insegnamento, diritto allo studio). In termini concreti, per le scuole italiane qualità vuol dire inclusione, sviluppo di competenze, benessere scolastico, professionalità dei docenti e miglioramento continuo . Un’idea chiave: una scuola di qualità non è mai “finita” . Si osserva, si valuta e si migliora in modo costante. 1. Cosa comprende l’istruzione di qualità Centralità dello studente e inclusione La scuola è comunità democratica (Dewey) e ambiente di mediazione culturale e sociale (Vygotskij). L’apprendimento è cooperativo, distribuito e accessibile a tutti. Sviluppo di competenze Oltre le nozioni: sapere, saper fare, saper essere e saper vivere insieme (Delors). Currico...